COME CALCOLARE L’INVALIDITÀ PERMANENTE DA INFORTUNIO E DA MALATTIA
L’assicurazione contro gli infortuni rappresenta una forma di tutela preziosa nei confronti dell’integrità fisica propria e della propria famiglia.
Indice
Sottoscrivere una polizza infortuni significa proteggersi dagli eventi imprevisti che possono presentarsi durante il corso della vita e poter far fronte alle difficoltà senza che queste intacchino pesantemente il tenore di vita del danneggiato.
Tra tutte le possibili garanzie previste da una assicurazione infortuni, la garanzia sull’invalidità permanente è tra le più richieste.
Con questa guida intendiamo accompagnarti alla scoperta di questo tipo di garanzia, per capire qual è il suo ruolo all’interno della polizza infortuni, come si effettua il calcolo dei punti percentuali di invalidità permanente e di risarcimento del danno e quali sono le tabelle di riferimento.
Cos’è l’Assicurazione per invalidità permanente
L’Assicurazione per invalidità permanente è quel tipo di garanzia assicurativa che tutela la sopravvenuta impossibilità a svolgere (del tutto e/o correttamente) le proprie mansioni lavorative, causata da un infortunio o una malattia, indipendentemente da quale sia la professione esercitata.
L’assicurazione per invalidità permanente garantisce una tutela all’assicurato in caso di infortunio subìto sul lavoro, durante lo svolgimento di mansioni di vita quotidiana o nel corso del tempo libero.
L’obiettivo di questo tipo di garanzia è quello di salvaguardare il tenore di vita dell’assicurato, anche a fronte del pagamento delle spese mediche relative a danni fisici o malattie di diversa natura.
Invalidità permanente da malattia e da infortunio: qual è la differenza?
All’interno del mondo assicurativo è necessario distinguere tra la garanzia per invalidità permanente da malattia e la garanzia per invalidità permanente da infortunio.
Aldilà delle differenze, tuttavia, in entrambi i casi il concetto che sta alla base della protezione è lo stesso: tutelare il lavoratore al seguito di un infortunio, aiutandolo a mantenere il tenore di vita precedente all’infortunio. Sebbene questo sia in parte garantito ai lavoratori dipendenti o a quanti sono iscritti all’Istituto nazionale assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL), a restare scoperti sono tutti quei professionisti che operano in forma autonoma e per cui, l’interruzione dell’attività, causa una perdita di denaro oltre che un mancato introito.
Assicurazione invalidità permanente da infortunio
Così come suggerisce il nome stesso, l’assicurazione per invalidità permanente da infortunio garantisce una tutela in caso di lesioni gravi e durature derivanti da incidenti o eventi inattesi.
A seconda di quanto previsto nel contratto stipulato con la compagnia assicurativa, all’interno di questa garanzia è possibile includere una o più tipologie di infortuni. La polizza Pluriattiva Infortuni di Groupama Assicurazioni, ad esempio, copre sia dai danni che dipendono dallo svolgimento di attività professionali dichiarate all’atto della firma della polizza, che dai danni derivanti da situazioni di vita privata, sociale o ricreativa.
Assicurazione invalidità permanente da malattia
A differenza dell’assicurazione per invalidità permanente da infortunio, quella da malattia protegge dai danni derivanti da una sopraggiunta malattia.
Le patologie sviluppate, naturalmente, devono verificarsi durante il corso di validità della polizza e comunque sempre dopo la sottoscrizione della stessa, seguendo le regole relative al periodo di carenza delle diverse patologie, indicate nel contratto.
Come avviene il calcolo dell’indennizzo dei danni della polizza infortuni in caso di invalidità permanente
Per capire come effettuare il calcolo dell’indennizzo per invalidità permanente derivante da infortuni è necessario risalire all’ammontare del capitale massimo ottenibile scelto dall’assicurato in fase di stipula del contratto.
L’ammontare dell’indennizzo varia a seconda dei punti percentuali di invalidità individuati dal medico legale che, una volta verificatosi l’evento, è chiamato a constatare (e quindi quantificare) l’entità dello stesso.
Il calcolo dell’indennizzo per l’invalidità permanente passa poi dalla consultazione di specifiche tabelle di riferimento, come quella redatta dall’INAIL o la tabella stilata delle Compagnie Assicurative, per mezzo delle quali è possibile capire, ad esempio, quanto vale un punto percentuale per ogni organo o arto danneggiati.
A contribuire al calcolo, dunque, concorrono il capitale assicurato, l’eventuale franchigia (se presente) e la percentuale di invalidità.
Se, a titolo esemplificativo, sopraggiunge un’invalidità permanente accertata pari al 10%, e posto un capitale assicurato di 100 mila euro, all’assicurato verrà liquidato un corrispettivo in denaro pari a 10 mila euro, a meno che non sia operante una franchigia, che riduce di qualche punto percentuale l’indennizzo.
Se, invece, si vuole calcolare solo quanto vale un punto di invalidità permanente, in linea generale, è possibile procedere dividendo l’ammontare del capitale massimale per 100, cioè per il punteggio più alto di invalidità permanente (in questo caso l’1%).
Cosa sono e quando si applicano le tabelle delle Compagnie Assicurative
Come detto, la percentuale del danno viene calcolata a seguito di una perizia del medico legale che si basa su una serie di tabelle e parametri.
Mentre per gli infortuni sul lavoro viene quasi sempre seguita la tabella INAIL, al fine di valutare altri tipi di lesione e attribuire i punteggi di invalidità il medico individuato dalla compagnia assicurativa può utilizzare la tabella elaborata dalla Compagnia.
I due elenchi differiscono l’uno dall’altro per la minuziosità con cui vengono riportate le possibili menomazioni, oltre che per il valore percentuale attribuito ad ognuna di esse.
La tabella INAIL ha valori basati sui lavori manuali, che prendono in particolare considerazione i danni fisici (organi/arti del corpo), concentrandosi sugli infortuni sul lavoro. Le tabella della compagnia considerano invece anche altri fattori, come ad esempio la perdita della voce, o dell’uso completo delle dita, che può avere un peso diverso rispetto alla categoria professionale dell’assicurato (per un pianista, ad esempio, un infortunio grave alle dita può provocare un danno di grande entità, che verrà indennizzato di conseguenza)
Non esiste una regola sull’applicazione o meno di una specifica tabella per il calcolo dell’indennizzo dell’invalidità permanente, o del valore dei punti attribuiti ad ogni lesione, ogni compagnia assicurativa, in sede di stipula del contratto, è legittimata a proporre al futuro assicurato la tabella che più riterrà idonea al tipo di prestazione e protezione offerte.
Pubblicato il 1 Marzo 2023