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Pur avendo a che fare con una patologia, i contesti sono profondamente diversi. Per non incappare nell’errore dettato dalla confusione dei due termini, occorre analizzare l’origine dell’inabilità al lavoro e il contesto in cui questa origine si verifica.
Nella breve guida che segue, saranno elencate le caratteristiche sia della malattia che dell’infortunio, e le varie conseguenze lavorative sia per i dipendenti che per gli autonomi.
Che cos’è l’infortunio
Nell’ambito lavorativo, la definizione di infortunio si riferisce a un evento improvviso e violento che provoca un danno fisico o psicologico al lavoratore durante lo svolgimento delle sue mansioni. Questo tipo di evento può avvenire sia durante l’orario di lavoro che durante il tragitto casa-lavoro (questo caso è definito infortunio in itinere).
Sono due le principali caratteristiche dell’infortunio sul lavoro, che possono essere così sintetizzate:
- violenta e immediata: l’infortunio è causato da un evento esterno, improvviso e imprevisto. Come ad esempio cadute, contusioni provocate da oggetti e incidenti avvenuti con dei macchinari;
- legame con l’attività lavorativa: affinché sia rispettata la definizione di infortunio, deve esserci una relazione diretta tra l’attività lavorativa e l’evento che ha causato l’infortunio.
Che cos’è la malattia
Una volta compresa la natura dell’infortunio, cosa si intende per malattia?
Nel contesto lavorativo, la malattia si riferisce a una condizione di salute che impedisce al lavoratore di svolgere temporaneamente le sue normali mansioni lavorative. Questa condizione può derivare da cause di vario tipo, tra cui infezioni, disturbi cronici, o altre patologie non legate direttamente all’attività lavorativa (in questo caso, appunto, si parla di malattia professionale).
In caso di malattia comune, il lavoratore deve fornire un certificato medico al datore di lavoro per giustificare l’assenza. Si tratta di un’importante tutela per i lavoratori, con specifici diritti e obblighi sia per i diretti interessati, che per il datore di lavoro stesso.
Il trattamento della malattia
Cosa succede nello specifico quando ci si ammala? Secondo quanto stabilisce il Codice Civile, il lavoratore ha diritto ad una serie di circostanze in ambito lavorativo, affinché il suo stato di salute non comprometta la sua situazione professionale ed economica.
- Assenze per malattia: durante il periodo di malattia, il lavoratore è tenuto a informare tempestivamente il datore di lavoro e a presentare la documentazione medica richiesta.
- Indennità: i lavoratori dipendenti possono ricevere un’indennità economica per i giorni di assenza per malattia, generalmente fornita dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). Questa indennità può variare in base alla durata dell’assenza e al contratto di lavoro.
- tutela e diritti: secondo quanto riporta l’articolo 2110 del Codice Civile, i lavoratori hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro durante il periodo di malattia, entro i limiti previsti dalla legge o dal contratto collettivo nazionale di lavoro.
- riconoscimento e trattamento: tra gli obblighi del datore di lavoro, vi è quello di rispettare le normative vigenti riguardanti le assenze per malattia e garantire i diritti del lavoratore.
Differenze principali tra infortunio e malattia
Come anticipato nei paragrafi precedenti, per distinguere tra infortunio e malattia, bisogna considerare due elementi fondamentali: l’origine della patologia e il contesto in cui si verifica.
Riassumendo tutti i vari aspetti, è possibile sintetizzare la differenza sostanziale tra le due definizioni così:
- infortunio: ha una causa violenta e immediata. Ad esempio, si parla di infortunio quando un lavoratore rompe un braccio cadendo da una scala o da un’impalcatura;
- malattia: ha una causa lenta e prolungata. Possono esserci malattie comuni e malattie professionali, ovvero quando un lavoratore danneggia un legamento a causa del sollevamento di pesi nel tempo.
Il caso dell’invalidità
Un caso a parte, e totalmente differente rispetto alla malattia e all’infortunio, è costituito dall’invalidità. Quest’ultima, nell’ambito lavorativo, si riferisce a una condizione fisica o mentale che riduce in modo permanente o temporaneo la capacità di una persona di svolgere le proprie mansioni professionali. Questa condizione può derivare da infortuni sul lavoro, malattie professionali o comuni, e può avere varie implicazioni in termini di diritti e tutele per il lavoratore.
Malattia e infortunio: aspetti pratici ed economici
Prima di analizzare gli aspetti pratici ed economici derivanti dai casi di malattia o di infortunio, occorre fare una premessa, e cioè che, in questo contesto, i lavoratori autonomi devono rivolgersi alle casse mutua di categoria, se iscritti, mentre per i dipendenti, gli enti di riferimento principali sono INPS e INAIL.
In primo luogo, in tutti i casi di malattia, che sia essa professionale o ordinaria, e nei casi di infortunio, il lavoratore conserva il diritto a percepire il proprio stipendio. Ciò che cambia a seconda della situazione è il soggetto che eroga il trattamento economico.
Nel caso di malattia ordinaria, l’INPS copre i costi della sospensione della prestazione lavorativa, eccetto per i primi tre giorni, chiamati “periodo di carenza“, che sono a carico del datore di lavoro.
Nel caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale, l’indennità è erogata dall’INAIL, l’istituto pubblico responsabile dell’assicurazione sociale dei lavoratori contro infortuni e malattie professionali.
Dunque, la differenza tra malattia e infortunio, sul piano prettamente economico, è da ricondurre ai diversi enti che si occupano di coprire i costi della prestazione lavorativa, da una parte l’INPS, dall’altra l’INAIL.
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Pubblicato il 3 Luglio 2024