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Investire nella prevenzione significa dare alle donne gli strumenti necessari per prendersi cura di sé stesse, migliorando la loro qualità di vita e riducendo il rischio di patologie ginecologiche e correlati problemi di salute.
Attraverso esami di screening regolari, come pap-test, ecografie e visite ginecologiche periodiche, è possibile, infatti, individuare precocemente una serie di condizioni consentendo di affrontare le eventuali problematiche in modo proattivo, aumentando le possibilità di successo dei trattamenti e migliorando le prospettive di guarigione.
Inoltre, la prevenzione ginecologica offre un’opportunità unica per promuovere la consapevolezza e l’educazione sulla salute sessuale e riproduttiva, fornendo alle donne le informazioni necessarie per prendere decisioni consapevoli e responsabili riguardo alla loro salute e al loro corpo.
Cosa si intende con prevenzione ginecologica?
Quando si parla di prevenzione ginecologica si fa riferimento ad un approccio olistico integrato che passa, sì, dall’individuazione e dal trattamento delle malattie, ma che include anche la promozione di stili di vita sani, la consapevolezza del proprio corpo e la partecipazione attiva alla gestione della propria salute.
Cos’è e come funziona la prevenzione ginecologica
Tra ecografia e pap-test e visita ginecologica, la prevenzione ginecologica si articola, nel concreto, in tre livelli: primario, secondario e terziario.
La prevenzione primaria mira a monitorare costantemente la salute ginecologica, consentendo di individuare e trattare tempestivamente eventuali problematiche prima che diventino gravi o irreversibili. Attraverso visite regolari dal ginecologo, per esempio, è possibile prevenire o identificare:
- patologie uterine e ovariche, sia benigne che maligne;
- infezioni dell’apparato genitale;
- gravidanza;
- malattie sessualmente trasmissibili;
- infertilità.
Questo livello di prevenzione include anche l’adozione di uno stile di vita sano, poiché le abitudini quotidiane come alimentazione, attività fisica e gestione dello stress influenzano direttamente la salute della donna.
La prevenzione secondaria si concentra sulla diagnosi precoce delle patologie, consentendo un trattamento tempestivo e migliorando le prospettive di guarigione. Questo livello di prevenzione è fondamentale per individuare le malattie in fase iniziale, quando le possibilità di successo terapeutico sono più elevate. Include esami di screening come l’ecografia transvaginale, l’esame obiettivo e il Pap test per la diagnosi precoce del cancro cervicale.
Infine, la prevenzione terziaria implica il monitoraggio e la gestione delle malattie croniche, ricadute e riabilitazione, al fine di garantire una gestione efficace delle condizioni ginecologiche a lungo termine.
Esami e procedure ginecologiche
Esistono almeno 10 esami che una donna dovrebbe eseguire nella vita, con cadenza più o meno regolare, a seconda delle procedure e dei casi e strettamente correlate alla prevenzione ginecologica.
Tra questi troviamo:
- valutazione ematologica e delle riserve di ferro: insieme alla misurazione delle riserve di ferro attraverso la ferritina e la sideremia, è fondamentale per monitorare la salute ginecologica delle donne. In particolare, durante il periodo mestruale, è essenziale comprendere se l’apporto di ferro tramite la dieta sia sufficiente a compensare le perdite ematiche. In caso contrario, possono essere necessarie modifiche alimentari o l’integrazione con ferro per mantenere un adeguato livello di riserva;
- valutazione della funzionalità tiroidea: poiché i disturbi tiroidei sono comuni nelle donne, il dosaggio del TSH permette di valutare la funzionalità di questa importante ghiandola endocrina, che regola il metabolismo corporeo. Questo semplice esame del sangue può rivelarsi cruciale per identificare e trattare precocemente eventuali disfunzioni tiroidee, specialmente prima di pianificare una gravidanza;
- valutazione del metabolismo: la valutazione del metabolismo, attraverso la misurazione della glicemia, del colesterolo e dei trigliceridi, è cruciale per identificare fattori di rischio cardiovascolare. Questi esami di routine consentono di intervenire precocemente, adattando lo stile di vita per prevenire potenziali problemi di salute, soprattutto nelle donne in post-menopausa, quando il metabolismo tende a rallentare;
- esami ginecologici di routine: le visite ginecologiche regolari, comprese la citologia cervicale (Pap test) e l’ecografia transvaginale, sono essenziali per la prevenzione e la diagnosi precoce di patologie ginecologiche, inclusi tumori e anomalie dell’apparato riproduttivo. Questi esami forniscono informazioni dettagliate sulla salute ginecologica, specialmente in presenza di sovrappeso o difficoltà nella valutazione attraverso la sola visita medica;
- esami senologici: la visita senologica e l’ecografia mammaria o la mammografia sono fondamentali per la diagnosi precoce del tumore al seno, il quale rappresenta una delle principali cause di mortalità nelle donne. È importante incoraggiare una valutazione regolare, specialmente dopo i 25 anni;
- prevenzione del tumore del colon-retto: dopo i 50 anni, la ricerca di sangue occulto fecale, seguita da una colonscopia in caso di risultato positivo, è fondamentale per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore del colon-retto;
- valutazione dell’osteoporosi: la misurazione della densità minerale ossea (MOC) vertebrale dopo la menopausa e femorale dopo i 65 anni è essenziale per la diagnosi precoce dell’osteoporosi e la prevenzione delle fratture ossee;
- test infettivologici: i test per le malattie sessualmente trasmissibili, come HIV, sifilide, epatite B e C, sono consigliati per donne con attività sessuale attiva o a rischio di infezione. Questi test possono essere eseguiti durante gli esami di routine per garantire una salute sessuale ottimale.
Ogni quanto fare una visita ginecologica?
Se non vi sono sintomi evidenti che lo richiedono, è consigliabile pianificare una visita ginecologica almeno una volta all’anno. Ogni due o tre anni, poi, la visita ginecologica deve includere il pap test, esame cruciale raccomandato dal primo rapporto sessuale in poi. Per una valutazione completa, è consigliabile integrare la visita ginecologica con una visita senologica, che include un’ecografia mammaria a partire dai 20 anni e una mammografia a partire dai 40 anni.
Durante la gravidanza, in caso di normale decorso, è consigliabile sottoporsi a visite ostetriche ogni 4-6 settimane.
In presenza di sintomi come perdite vaginali, prurito intimo, dolore durante i rapporti sessuali, mestruazioni irregolari, abbondanti o dolorose, o persistenti dolori pelvici o addominali, è consigliabile rivolgersi immediatamente al ginecologo. Il medico valuterà la presenza di eventuali patologie dell’apparato genitale e prescriverà o eseguirà gli esami diagnostici più appropriati, come ad esempio l’ecografia transvaginale.
Infine, in presenza di malattie pregresse o fattori di rischio, sarà opportuno sottoporsi a visite ginecologiche più frequenti, da stabilire in base alle necessità specifiche del caso, sotto la guida degli specialisti di riferimento.
In generale la durata della visita ginecologica non supera i 15-20 minuti, ma il tempo può aumentare in presenza di pap test o ecografia transvaginale.
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La prevenzione ginecologica rappresenta un investimento prezioso nella salute delle donne, offrendo benefici tangibili a livello individuale e sociale. Educazione, consapevolezza e accesso a servizi sanitari di qualità sono fondamentali per garantire che ogni donna possa godere di una salute ginecologica ottimale, a qualsiasi età.
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Un ambito di prevenzione per annualità che, per la ginecologia, prevede – a seconda del piano scelto – la visita specialistica ginecologica, il pap test e l’ecografia transvaginale.
Pubblicato il 9 Maggio 2024