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Oggi gli ETF rappresentano una forma di investimento passivo e diversificato che ha guadagnato consenso grazie alle sue caratteristiche principali: semplicità, liquidità, bassi costi di gestione.
Cosa sono gli ETF
Con l’acronimo ETF si intendono letteralmente gli Exchange-Traded Funds, ovvero strumenti finanziari quotati su mercati finanziari, simili ai fondi comuni d’investimento che investono in varie attività finanziarie (es. obbligazioni, azioni, materie prime ecc.).
Si tratta di uno strumento relativamente recente, creato negli Stati Uniti all’inizio degli anni Novanta e reso accessibile agli investitori italiani a partire dai primi anni Duemila. Dal loro lancio gli ETF hanno subito una crescita di popolarità esponenziale perché si tratta di strumenti finanziari liquidi, a basse commissioni di gestione, trasparenti nel loro funzionamento. Gli ETF replicano l’andamento di uno o più indici di riferimento, risultando a tutti gli effetti come strumenti a gestione passiva. Ad esempio, un ETF sull’indice S&P500 replica la performance dell’indice azionario Standard & Poor 500, ossia del più importante indice azionario nordamericano; Lo S&P 500 contiene 500 titoli azionari di società quotate a New York rappresentative dell’80% circa della capitalizzazione di mercato. Ad esempio, comprando 1.000 euro di ETF dello S&P 500, questi saranno investiti nelle 500 aziende dell’indice. Il valore dell’ETF seguirà le variazioni percentuali globali dell’indice S&P 500 e quindi se l’indice S&P 500 cresce anche il valore dell’ETF crescerà e viceversa.
Questo fa capire la grande diversificazione che permettono di raggiungere anche con piccoli importi d’investimento.
L’altro vantaggio degli ETF è che replicando semplicemente la composizione dei titoli di un indice, non prevedono un intervento di un gestore (da qui il termine strumenti a gestione passiva). Questo fa sì che non ci siano costi di ricerca per identificare quali titoli genereranno più profitti (attività che viene fatta nei fondi a gestione attiva) e quindi i costi degli ETF possono essere mantenuti più bassi.
Gestione attiva e passiva: le differenze
Nella gestione attiva, l’obiettivo del gestore è superare il benchmark per generare una performance positiva. La competenza del gestore risiede nella selezione delle azioni. Nel nostro esempio precedente dello S&P 500, un gestore azionario di un fondo comune, non investirà in tutte le 500 aziende, ma cercherà di andare a selezionare solo le aziende che pensa avranno profitti migliori e quindi cercare di generare un rendimento superiore rispetto a quello di tutto l’indice.
Progetto Attivo: la Gestione Delegata offerta da Groupama
Groupama Assicurazioni offre un prodotto specifico per investire sul proprio futuro, in modo responsabile. Si tratta di Progetto Attivo, ovvero una polizza multiramo a vita intera che può essere realizzata come investimento modulabile.
Tra le due modalità di gestione dei premi investiti, Groupama Progetto Attivo mette a disposizione la Gestione Delegata che prevede l’investimento in Fondi OICR Esterni e nella Gestione Separata ValorePiù. Come nel caso degli ETF a gestione attiva potrai affidarti ad un team di esperti per monitorare l’investimento e garantire il miglior risultato possibile. Quattro le linee di investimento disponibili, selezionabili sulla base del profilo di rischio: Prudente, Moderata, Dinamica e Scattante.
Inoltre, Groupama Progetto Attivo ti offre la possibilità di contribuire al sociale e all’ambiente attraverso l’investimento in aziende impegnate nello sviluppo responsabile e grazie alla presenza di una varietà di fondi con etichetta ESG (Ambientale, Sociale e di Governance). Contatta i nostri agenti per saperne di più.
Pubblicato il 15 Aprile 2024