La riforma del Codice della Strada 2020 è stata preceduta da una lunga attesa e da una serie di rinvii. Soltanto parte delle modifiche sono state accolte, con il provvedimento che ha registrato un nuovo rallentamento. Atteso ormai da oltre 10 anni, il Nuovo Codice della Strada 2020 ha visto le sue modifiche inserite nel Decreto Semplificazioni. Vediamo dunque quali novità comporta e da quando è entrato in vigore.
Indice
Codice della Strada 2020: principali novità
Quali novità sono state introdotte dal Codice Stradale 2020? Quella più significativa riguarda il concetto di “utenza vulnerabile”. Rientrano in questa categoria pedoni, conducenti di ciclomotori e motocicli, ciclisti e persone con disabilità. Si tratta, come noto, degli utenti deboli della strada, ovvero quelli la cui circolazione ne mette a rischio l’incolumità.
Nell’ultimo anno rilevato da Istat i decessi di persone appartenenti a queste categorie sono stati 1.573 sul totale di 3.173 vittime della strada. L’aumento più significativo ha riguardato i ciclisti (253, +15,5% rispetto all’anno precedente), a testimonianza di come il sistema di mobilità vada rivisto e aggiornato. Il ricorso a una mobilità sostenibile, favorito dall’adozione di incentivi fiscali per l’acquisto di monopattini ed e-bike, non basta. La proliferazione di veicoli green friendly deve essere accompagnata da una seria riforma del codice stradale.
La tutela degli utenti più deboli tramite le modifiche al codice della strada 2020 passa attraverso l’adozione di:
- Attraversamenti pedonali rialzati e colorati per una maggiore visibilità;
- Precedenza dei pedoni rispetto ai veicoli negli attraversamenti, non più soltanto se hanno già iniziato l’attraversamento;
- Obbligo dell’uso del casco in bici per minori di anni 12;
- Precedenza ai ciclisti che transitano o si immettono su strade urbane ciclabili.
Queste sono soltanto alcune delle novità previste nel testo, mentre altre sono state rimandate alla Commissione Trasporti. Non vanno infatti dimenticati gli aggiornamenti riguardanti autovelox, limiti autostradali, smartphone alla guida e semafori.
Nuovo Codice della Strada 2020: quando entra in vigore
Parte delle riforme del nuovo Codice della Strada è stata convertito in legge a settembre 2020. Il Decreto-legge 16 luglio n.76, noto come Decreto Semplificazioni, si è tradotto nella legge n.120 il 14 settembre 2020.
Regolamento Codice della Strada 2020: cosa prevede
Come anticipato, il nuovo Codice della Strada 2020 ha inserito norme a tutela degli utenti deboli. Vediamo nel dettaglio tutte le novità previste.
Codice della Strada 2020: sosta e fermata
A partire da settembre 2020 gli ausiliari del traffico potranno elevare multe e disporre la rimozione dei veicoli. Previo provvedimento del sindaco, la rimozione dei veicoli è concessa anche a dipendenti comunali, addetti alla pulizia delle strade e dipendenti delle aziende municipalizzate dei trasporti. Questa concessione ha validità se il veicolo ostacola il regolare svolgimento del loro lavoro. Potranno elevare multe persone senza precedenti penali e dopo aver superato un’adeguata formazione. Inoltre, è stato istituito il divieto di sosta presso le aree deputate alla sosta e alla fermata dei veicoli elettrici.
Chi eleva una multa ha l’obbligo di lasciare il relativo foglietto di preavviso sul parabrezza del veicolo trovato in divieto di sosta. Tale misura è necessaria per permettere al proprietario del veicolo di pagare la sanzione in misura ridotta entro cinque giorni, senza spese di notifica.
Viene prevista la possibilità di introdurre parcheggi riservati a donne in gravidanza o a mamme con bambini fino a due anni, identificate dal “contrassegno rosa”. I Comuni dovranno inoltre garantire l’esenzione dal pagamento delle strisce blu per i disabili. Chi occupa questi spazi indebitamente va incontro a una multa da 168 a 673 euro, con 4 punti patente decurtati.
Autovelox, Ztl e divieti di accesso e transito
Gli autovelox si possono installare anche sulle strade urbane. Le strade del centro abitato vengono infatti equiparate a quelle delle viabilità ordinaria. L’installazione delle postazioni per il rilevamento automatizzato della velocità deve essere autorizzata dalla Prefettura in base a incidentalità e caratteristiche della strada.
Per quanto riguarda le zone ZTL, è stata abolita l’approvazione da parte del Ministero dell’Infrastrutture. A individuare il posizionamento delle telecamere sarà direttamente il Comune. Vengono inoltre aumentate le situazioni in cui le forze dell’ordine non devono contestare immediatamente l’avvenuta violazione. Oltre all’eccesso di velocità, al sorpasso non consentito, al passaggio con semaforo rosso e agli accessi alle ZTL e alle aree pedonali, si aggiunge la circolazione sulle strade con accesso o transito vietato. Va inoltre segnalato che le auto ibride non avranno più accesso alle ZTL. Questo beneficio viene riservato unicamente alle auto elettriche e solo tramite delibera comunale.
Documenti, obblighi e scadenze
Il documento unico di circolazione (DUC Auto) subisce un nuovo rallentamento. La fase sperimentale non è ancora giunta a conclusione e la sua introduzione è slittata al 31 marzo 2021.
In arrivo novità anche per la carta di circolazione. Chi effettua un passaggio di proprietà può conservare la vecchia carta di circolazione. Viene concessa la possibilità di chiederne la restituzione e su di essa viene apposto un segno di annullamento. La cancellazione dei veicoli esportati all’estero, invece, può essere disposta a condizione con il mezzo risulti in regola con gli obblighi di revisione. Lo stesso veicolo non deve inoltre essere sottoposto a provvedimenti in conseguenza di incidente stradale.
Restano poi immutate alcune regole: la prima revisione auto va effettuata dopo quattro anni dalla prima immatricolazione, le successive a cadenza biennale. La revisione rappresenta solo uno degli obblighi di chi possiede un veicolo. Il primo e più importante riguarda la RC Auto. Guidamica Autovetture di Groupama Assicurazioni è la polizza che offre una garanzia completa da modulare a seconda delle tue esigenze. Cerca subito l’agenzia più vicina a te e scopri i vantaggi e le agevolazioni di questo prodotto. Se preferisci, calcola subito il tuo preventivo online.
Limiti autostradali e telefono alla guida
La proposta di aumentare a 150 km/h il limite di velocità in autostrada non è stata inserita nel Decreto Semplificazioni. Resta dunque valido il limite di 130 km/h, che si riduce in caso di scarsa visibilità, nebbia o pioggia.
Sono stati rimandati anche i provvedimenti relativi all’uso dello smartphone alla guida. La multa sarebbe stata da 422 euro fino a 1.697 con sospensione della patente da 7 giorni a 2 mesi. Inoltre, era prevista la decurtazione di cinque punti sulla patente. In caso di recidività la sanzione sarebbe aumentata fino a 2.588 euro, la sospensione della patente da uno a tre mesi e la decurtazione di 10 punti. Le stesse sanzioni sarebbero state applicate in caso di computer o tablet al volante.
Nel testo unico del Nuovo Codice della Strada 2020 era stata anche inserita la norma per la durata del giallo ai semafori, fissata in tre secondi. Tuttavia, neanche questa proposta è stata poi inserita nel Decreto Semplificazioni e quindi non è stata convertita in legge.
Responsabilità del conducente
Nel Codice della Strada 2020 è stata introdotta la responsabilità dei conducenti di veicoli in merito al corretto utilizzo delle cinture di sicurezza dei passeggeri. Fanno eccezione taxi e NCC, che hanno ora l’obbligo di esporre cartelli tramite cui chiedere ai passeggeri di indossarle. I motociclisti hanno invece la responsabilità di far indossare il casco ai passeggeri trasportati.
Codice della Strada biciclette 2020
Alcune delle novità più interessanti riguardano sicuramente i mezzi non motorizzati.
A partire da metà gennaio 2021, ovvero a quattro mesi dall’approvazione della legge, scatta l’obbligo del casco per i minori di anni 12 in bici. I conducenti degli altri veicoli hanno l’obbligo di dare precedenza ai ciclisti che transitano su strade urbane ciclabili o vi si immettono. La precedenza va garantita anche se i ciclisti si immettono da punti non soggetti a pubblico passaggio, come ad esempio gli accessi pedonali privati.
Parzialmente approvata anche la legge sulla distanza minima in sede di sorpasso, fissata in 1,5 metri laterali. Lungo le strade urbane ciclabili, dunque, il conducente di un autoveicolo che effettui il sorpasso deve mantenere una maggiore distanza laterale. Questa distanza va garantita in considerazione della minore stabilità del mezzo a due ruote.
Inoltre, sono state introdotte o chiarite le definizioni di strada urbana ciclabile e corsia ciclabile. La prima è una strada a carreggiata unica, con banchine pavimentate e marciapiedi, in cui il limite di velocità è di 30 km/h. Deve essere definita da apposita segnaletica verticale e orizzontale, con priorità per i velocipedi. La corsia ciclabile o bike lane, invece, è destinata alla circolazione su strada dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli ed è contraddistinta dal simbolo del velocipede. Può essere impegnata, per brevi tratti, anche da altri veicoli se le dimensioni della carreggiata non ne consentono l’uso esclusivo delle bici. Può essere valicabile limitatamente alla necessità di effettuare sosta o fermata in cui sia presente, al di là di essa, una fascia di sosta veicolare.
Ai Comuni è stata anche concessa la facoltà di istituire il doppio senso ciclabile. Si tratta della parte della carreggiata urbana a senso unico, collocata a sinistra rispetto al senso di marcia e contraddistinta dal simbolo della bici. Deve essere delimitata da una striscia bianca discontinua e serve a permettere la circolazione sulle strade urbane delle biciclette in senso contrario agli altri veicoli. In presenza del doppio senso ciclabile il limite di velocità è sempre di 30 km/h. Inoltre, i Comuni possono consentire la circolazione dei velocipedi su corsie preferenziali di bus e taxi purché non siano presenti binari tranviari a raso.
Riepilogando, dunque, i conducenti degli altri veicoli devono dare la precedenza ai ciclisti che transitano sulle corsie ciclabili e sulle strade urbane ciclabili o che vi si immettono. Inoltre, hanno l’obbligo di dare la precedenza ai velocipedi che circolano sulle corsie ciclabili. Ciascuna di queste violazioni, compreso il mancato rispetto della distanza laterale in sede di sorpasso, è punito con una multa da 167 euro a 661 euro. Viene specificato che biciclette e monopattini devono transitare sulle piste loro riservate, ovvero sulle corsie ciclabili o corsie ciclabili per doppio senso ciclabile, quando esistono.
Monopattino elettrico e Codice della Strada
Per ciò che riguarda il monopattino elettrico, nel Codice della Strada 2020, invece, non è stato ancora introdotto l’obbligo di copertura assicurativa. Questo veicolo non è assimilabile a uno a motore, bensì a un velocipede. La conversione in legge del Decreto Milleprororoghe, avvenuta nel marzo 2020, ne ha sancito l’equiparazione alle biciclette. Pertanto, questi veicoli possono circolare sulle strade urbane che prevedono un limite di 50 km/h e sulle piste ciclabili. La loro potenza massima deve essere di 500 W e la velocità massima è di 20 km/h ove il limite è di 50 km/h. Sulle piste ciclabili, invece, non possono superare i 6 km/h. In nessun caso può condurli un minore di anni 14. L’utilizzo del casco è obbligatorio per tutti i minorenni, le luci sono obbligatorie sia nella parte anteriore che posteriore del mezzo. Le multe sono equiparabili a quelle riservate a chi viola il CdS in sella a una bicicletta.
In questo articolo abbiamo visto che:
- Il nuovo Codice della Strada è entrato in vigore il 14 settembre 2020;
- Le novità più interessanti del nuovo Codice della Strada riguardano gli utenti deboli: pedoni, ciclisti e motociclisti;
- Tra le norme oggetto di rinvio rientrano quelle sull’aumento dei limiti autostradali e sull’inasprimento delle condanne per chi usa lo smartphone alla guida;
- Bike lane e doppio senso ciclabile sono tra le misure che i Comuni possono introdurre per favorire la mobilità sostenibile.
Pubblicato il 20 Settembre 2021