Salute mentale e supporto psicologico: perché è importante e quando richiederlo

La salute mentale è una componente fondamentale del benessere generale di una persona e, in quanto tale, ha acquisito una crescente importanza nel contesto sociale e sanitario odierno. Negli ultimi anni, il tema del supporto psicologico ha guadagnato un rilievo senza precedenti, soprattutto in seguito agli effetti della pandemia da COVID-19, che ha esacerbato le problematiche legate al benessere mentale in tutto il mondo.

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Il supporto psicologico si configura come un intervento mirato a sostenere e aiutare le persone ad affrontare difficoltà psicologiche, sia temporanee che persistenti. Tuttavia, è ancora presente un significativo stigma sociale che spesso impedisce l’accesso ai trattamenti necessari.

Salute mentale: a che punto è l’Italia?

Secondo dati recenti, la situazione della salute mentale in Italia appare preoccupante. Circa il 20% della popolazione italiana soffre di disturbi psichici, con l’ansia e la depressione che figurano tra le condizioni più diffuse, soprattutto tra adolescenti e giovani adulti. Questi disturbi sono aumentati considerevolmente negli ultimi anni, una tendenza comune anche in molti altri paesi europei.

Uno studio condotto da The European House – Ambrosetti, noto come Headway – Mental Health Index 2.0, ha evidenziato come l’Italia superi la media europea in termini di prevalenza dei disturbi mentali. Tra i fattori che concorrono a questa condizione, oltre alla pandemia e agli shock sociali recenti, si contano le difficoltà abitative, la scarsità di spazi verdi e i problemi economici. Questi elementi influiscono negativamente sulla qualità della vita, aumentando il rischio di problemi di salute mentale, soprattutto nelle aree più urbanizzate del Paese.

Qual è stato l’impatto della pandemia sulla salute psicologica degli italiani?

L’impatto della pandemia di COVID-19 ha avuto conseguenze significative sulla salute mentale della popolazione mondiale, e l’Italia non ha fatto eccezione. Le misure di distanziamento sociale, l’isolamento, la paura del contagio e le incertezze economiche hanno contribuito all’aumento dei livelli di ansia, depressione e stress post-traumatico. Si calcola che almeno il 25% della popolazione abbia sperimentato un aumento dei disturbi emotivi comuni, come ansia e depressione, durante e dopo la pandemia.

Particolarmente colpiti sono stati i giovani, con dati che segnalano un incremento dei casi di depressione e ansia tra adolescenti e giovani adulti. La pandemia ha, inoltre, messo in evidenza la fragilità dei sistemi sanitari e l’insufficiente disponibilità di servizi di supporto psicologico, portando alla necessità di riformare il sistema di assistenza alla salute mentale.

Il crescente bisogno di supporto psicologico

La crescente consapevolezza dell’importanza della salute mentale ha portato a un aumento della domanda di supporto psicologico. Tuttavia, molte persone che necessitano di questo tipo di supporto non hanno accesso ai servizi di cura, principalmente a causa di barriere economiche o sociali, come lo stigma associato ai problemi di salute mentale.

Anche per questo motivo, in Italia sono state introdotte misure quali il bonus psicologo.

Bonus psicologo 2024: come funziona?

Il bonus psicologo è una misura introdotta nel 2022 per fornire assistenza psicologica ai cittadini italiani che, a seguito della pandemia, hanno visto un aumento delle condizioni di ansia, depressione e stress. Il bonus è stato reso strutturale e rifinanziato per il 2024, sebbene con risorse limitate rispetto alla domanda. Il contributo è destinato alle spese per le sessioni di psicoterapia presso specialisti privati, e l’accesso alla misura è riservato ai cittadini con un valore ISEE inferiore a 50.000 euro.

Il bonus offre fino a un massimo di 1.500 euro per persona, modulato in base al reddito, e può essere utilizzato per un numero variabile di sedute, a seconda delle tariffe del terapeuta. Le domande devono essere presentate attraverso il portale INPS, e le risorse sono erogate fino ad esaurimento dei fondi disponibili, il che rende la competizione per ottenere il bonus piuttosto elevata.

L’introduzione del bonus psicologo ha avuto un impatto positivo significativo. Uno studio condotto dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) in collaborazione con diverse università italiane ha stimato che il bonus psicologo, solo nel 2022, ha permesso di risparmiare 312 milioni di euro al sistema sanitario nazionale in termini di giornate di assenza dal lavoro per malattia mentale evitate. Oltre a ridurre le assenze lavorative, il bonus ha contribuito alla diminuzione dell’uso di farmaci psicotropi e degli accessi al medico di base per disturbi legati alla salute mentale.

I dati raccolti indicano che i pazienti che hanno usufruito del bonus hanno riscontrato una significativa riduzione dei sintomi di ansia e depressione, con una diminuzione del 45% dei sintomi ansiosi e del 38% di quelli depressivi al termine del trattamento.

Quanti tipi di supporto psicologico esistono?

Il supporto psicologico si suddivide in diverse tipologie, che variano a seconda delle esigenze del paziente. Tra le principali forme di intervento vi è il sostegno psicologico, un intervento mirato a fornire supporto in situazioni di crisi temporanea, come lutti, separazioni o cambiamenti importanti nella vita di una persona. Questo tipo di trattamento ha l’obiettivo di aiutare il paziente a superare momenti di difficoltà senza entrare in un’analisi approfondita dei vissuti inconsci o delle dinamiche più profonde della personalità.

Dall’altro lato, la psicoterapia è un intervento più profondo, finalizzato a esplorare e ristrutturare le dinamiche psicologiche di fondo che possono essere alla base dei disturbi mentali. Esistono diversi approcci terapeutici, tra cui la psicoterapia cognitivo-comportamentale, la psicoterapia psicodinamica, la psicoanalisi, la terapia sistemico-relazionale e la terapia della Gestalt. Ognuno di questi approcci offre modalità di intervento specifiche, mirate a trattare disturbi di diversa natura e intensità, come ansia, depressione, disturbi di personalità, e dipendenze.

Quando e perché rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta?

La consulenza psicologica o psicoterapeutica diventa fondamentale quando si sperimenta un disagio psicologico che compromette la qualità della vita quotidiana. Sintomi come ansia, depressione, insonnia persistente, difficoltà relazionali o isolamento sociale possono essere segnali di un problema che necessita di un intervento professionale.

In molti casi, le persone tendono a sottovalutare i propri sintomi o a cercare di risolverli autonomamente, ma quando questi sintomi diventano persistenti e influenzano negativamente la vita personale e professionale, è importante chiedere aiuto. La psicoterapia non è riservata solo a chi soffre di disturbi mentali gravi; è uno strumento utile anche per coloro che desiderano migliorare il proprio benessere psicologico o affrontare momenti di crisi.

Copertura delle sedute di psicoterapia: cosa offre il sistema sanitario nazionale?

Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) italiano offre la possibilità di accedere a servizi di supporto psicologico e psicoterapia a costi agevolati attraverso le ASL. Tuttavia, l’offerta pubblica è spesso insufficiente rispetto alla domanda, con lunghe liste d’attesa che scoraggiano molti pazienti. In media, il SSN offre la possibilità di svolgere 5-8 sedute di consulenza psicologica a un costo ridotto, con il pagamento di un ticket che varia da regione a regione, ma che generalmente si aggira intorno ai 35 euro totali. Questo numero di sedute può essere esteso tramite richiesta del medico di base, ma in molti casi non è sufficiente per trattare disturbi psicologici più complessi.

Uno dei principali problemi del sistema pubblico è la scarsità di psicologi e psicoterapeuti all’interno delle strutture sanitarie, unita a una distribuzione geografica non omogenea. Nelle grandi città, le liste di attesa possono raggiungere diversi mesi, mentre nelle aree rurali è spesso difficile trovare professionisti disponibili. Questa carenza di risorse ha spinto molte persone a rivolgersi al settore privato, dove, talvolta, i costi possono essere proibitivi per molti.

Per rispondere a questa crescente domanda, il Governo ha introdotto negli anni recenti misure come il bonus psicologo, ma è chiaro che una riforma strutturale del sistema sanitario in termini di accesso ai servizi di salute mentale è necessaria. Un possibile sviluppo potrebbe essere l’introduzione dello psicologo di base, una figura presente in alcuni paesi europei, che permetterebbe una prima valutazione e intervento nelle cure primarie.

Le spese dello psicologo possono essere portate in detrazione?

Le spese sostenute per sedute di consulenza psicologica e di psicoterapia possono essere portate in detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi, come previsto dalle normative italiane. In particolare, dal 2018, le prestazioni degli psicologi sono riconosciute come spese sanitarie e sono quindi detraibili ai fini IRPEF. Il rimborso dello psicologo dal 730 prevede una detrazione fissata al 19% dell’importo speso, che può essere richiesta purché il pagamento avvenga con modalità tracciabili, come bonifico bancario, carta di credito o altri strumenti elettronici, e sia conservata la relativa fattura o ricevuta rilasciata dal professionista.

È importante ricordare che la normativa prevede una franchigia di 129,11 euro, al di sotto della quale non è possibile applicare la detrazione. Superata questa soglia, la percentuale di detrazione si applica al totale delle spese sostenute. La detrazione delle spese per lo psicologo vale sia per le sedute effettuate in presenza che per quelle online, a patto che il professionista sia regolarmente iscritto all’albo degli psicologi.

Assicurazione sanitaria privata per il supporto psicologico: come funziona?

Oltre alle misure offerte dal SSN, sempre più persone si affidano a polizze sanitarie private per coprire i costi delle sedute di psicoterapia. Non esiste, dunque, una vera e propria polizza per la salute psicologica, ma molte compagnie assicurative italiane e internazionali hanno iniziato a includere la copertura per il supporto psicologico nei loro pacchetti assicurativi, riconoscendo l’importanza della salute mentale come parte integrante del benessere complessivo della persona.

Le polizze sanitarie che includono la copertura per le sedute di psicoterapia possono variare in base al tipo di contratto stipulato e all’azienda per cui si lavora. In alcuni casi, le polizze offrono un rimborso parziale o totale per un numero specifico di sedute all’anno, spesso in base a tariffe concordate con i professionisti affiliati. Questi piani sono generalmente disponibili per i dipendenti di aziende che offrono coperture assicurative sanitarie, ma esistono anche polizze individuali che permettono di accedere a questi servizi.

L’utilizzo di polizze sanitarie per la copertura delle spese di psicoterapia rappresenta un passo avanti nell’inclusione della salute mentale in ottica di welfare aziendale, permettendo alle persone di accedere a trattamenti altrimenti troppo costosi.

Groupama Assicurazioni a supporto della salute mentale

La salute mentale è una componente essenziale del benessere umano, e il supporto psicologico, sia esso offerto tramite il sostegno psicologico o la psicoterapia, rappresenta uno strumento fondamentale per affrontare le sfide della vita. Groupama Assicurazioni lo sa bene, e per questo ha previsto all’interno dell’assicurazione sanitaria BenEssere in Salute, un servizio di assistenza dedicato al benessere psicologico dei propri clienti. Un valido aiuto per chiunque voglia intraprendere un percorso di psicoterapia o ricevere sostegno nel momento del bisogno.

All’interno di Benessere Impresa, invece, l’assicurazione aziendale a tutela dei propri dipendenti, il supporto psicologico è incluso nel pacchetto maternità ed esteso alle donne che necessitino di un aiuto prezioso nel periodo del postparto.

Pubblicato il 7 Novembre 2024

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