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Si tratta dell’attestato di rischio, più comunemente abbreviato in ATR, che riportata delle informazioni peculiari e preziose sulla storia assicurativa di un veicolo. Questi dati sono sempre ufficiali e trasparenti, poiché vengono inviati dalle Compagnie assicuratrici all’ANIA, ovvero l’Associazione Nazionale fra le imprese assicuratrici, che li rende disponibili alla consultazione.
Ecco tutto quel che si deve sapere sull’attestato di rischio: come ottenerlo, quando occorre e quali importanti comunicazioni si trovano al suo interno.
Cos’è l’attestato di rischio
Quando si compilano i moduli per il preventivo di una polizza auto o moto, viene nominato spesso l’attestato di rischio. Ma di cosa si tratta esattamente? È un documento, attualmente in forma digitale, che racconta la storia assicurativa del veicolo. Nello specifico vengono segnalati i sinistri con responsabilità, che possono essere di due tipi:
- sinistri con responsabilità principale, ovvero gli incidenti la cui colpa è attribuita al veicolo che li ha causati con una responsabilità pari o superiore al 51%;
- sinistri con responsabilità paritaria, ovvero quegli incidenti la cui colpa è attribuita al conducente con una responsabilità pari o inferiore al 50%.
Quali informazioni sono riportate nell’attestato di rischio
Un documento indispensabile, dunque. Ma com’è fatto un attestato di rischio? E quali informazioni lo compongono? I dati riportati su questo atto sono chiari e specifici, e riportano:
- il codice numero della polizza
- la data di scadenza della polizza
- la classe di merito di provenienza
- la classe di merito universale
- Il numero dei sinistri avvenuti negli ultimi 10 anni e pagati con responsabilità principale o paritaria.
Come ottenere e dove trovare l’attestato di rischio
Da qualche anno a questa parte, l’attestato di rischio è esclusivamente in forma digitale. Tale decisione è stata presa al fine di scongiurare eventuali truffe e falsificazioni dell’ATR, ma non solo. Tra i vantaggi del documento online, c’è la semplice consultazione dei suoi dati, il che permette anche un rapido processo per il calcolo di preventivo di una nuova polizza RC.
Dunque, come ottenere l’attestato di rischio? Basta andare sul sito della propria compagnia assicurativa, accedere all’area riservata e scaricarlo direttamente da lì. Una procedura intuitiva che ha sostituito l’atto cartaceo, che la compagnia inviava a casa dell’assicurato almeno 30 giorni prima della scadenza della polizza.
Bonus-malus: le informazioni sulla propria classe di merito
È noto a tutti che chi beneficia della prima classe di merito non solo ha una buona condotta al volante, ma paga anche un premio assicurativo in forma ridotta. Nell’attestato di rischio elettronico, infatti, è riportata proprio questa informazione fondamentale, che può variare, e di molto, il costo della polizza auto. Le classi di merito RCA vengono assegnate tramite un meccanismo di bonus-malus: si va dal numero uno al diciotto. Va da sé, che più la classe scende, meno si paga di premio assicurativo.
Come funziona il sistema delle classi di merito
La classe di merito RCA è stata stabilita nel 2005 da IVASS, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, e ha lo scopo di uniformare il sistema di calcolo utilizzato dalle diverse compagnie assicurative in Italia. Questo sistema consente una valutazione standardizzata del rischio assicurativo e garantisce una maggiore equità nel calcolo dei relativi premi.
Fattivamente, viene assegnato un punteggio numerico agli assicurati in base al loro storico di sinistri e al comportamento assicurativo. In generale, coloro che non hanno presentato sinistri rilevanti nel corso degli anni ricevono una classe di merito più bassa, il che si traduce in premi assicurativi più bassi. Al contrario, coloro che hanno avuto sinistri potrebbero vedere la propria classe di merito aumentata e pagare premi più elevati. L’obiettivo è quello di incoraggiare sempre di più una guida prudente, che non solo mette in sicurezza se stessi, gli altri automobilisti e i pedoni, ma consente anche di far risparmiare sul costo della polizza.
La validità dell’attestato di rischio
Una volta comprese le indicazioni dell’ATR – e dove reperirlo in caso di necessità, rimane da considerare un ulteriore aspetto: quanto dura l’attestato di rischio? La sua validità è di 5 anni a partire dalla data di scadenza dell’ultima polizza sottoscritta. Durante questo periodo, vengono registrati eventuali sinistri che possono influenzare il passaggio ad una classe di merito diversa.
Anche se la polizza non viene rinnovata per motivi come mancato utilizzo, vendita, furto, o demolizione, la validità dell’attestato di rischio permane comunque per 5 anni dalla scadenza della precedente assicurazione.
Attestato di rischio scaduto
Un’altra delle perplessità più frequenti, riguarda il termine del documento: cosa fare in caso di attestato di rischio scaduto? In genere, più a lungo un conducente rimane senza incidenti stradali o richieste di risarcimento, più bassa sarà la sua classe di merito e più basso sarà il premio dell’assicurazione. Tuttavia, quando un’assicurazione termina (ad esempio, alla scadenza), la classe di merito interna accumulata non si trasferisce automaticamente a una nuova polizza. Quando se ne stipula una nuova, infatti, all’assicurato viene viene attribuita la classe di merito universale, che non sempre coincide con quella della compagnia di provenienza. Con il tempo e senza incidenti, il conducente potrà accumulare nuovamente una classe di merito più bassa.
Guidamica di Groupama Assicurazioni
L’attestato di rischio è spesso richiesto quando si vuole sottoscrivere un’assicurazione per un nuovo veicolo o quando si passa a una nuova compagnia assicurativa. Serve principalmente a stilare una panoramica del rischio associato all’assicurato o al veicolo, consentendo alle compagnie stesse di calcolare premi appropriati in base a tale rischio. Quel che è certo, è che adottare un comportamento attento e consapevole al volante ripaga sempre, sia in termini di incolumità, sia in un’accezione prettamente economica, come può essere il costo del premio assicurativo. Tuttavia, non basta la propria condotta per evitare spiacevoli situazioni come incidenti e tamponamenti, che possono provare conseguenti infortuni e danni, anche a terzi. Per questi e tanti altri motivi, è importante affidarsi ad una polizza completa, in grado di tutelare il conducente e il suo nucleo familiare. Con Guidamica di Groupama Assicurazioni, una polizza estremamente flessibile dedicata al mondo dei motori, si ha la possibilità di scegliere le coperture più adatte alle proprie esigenze, affiancando alla Responsabilità Civile obbligatoria un ampio ventaglio di garanzie. Guidamica permette quindi di far fronte a qualsiasi tipo di imprevisto, dal furto all’incendio, passando per la copertura atti vandalici e per quella dedicata agli eventi naturali, come frane, alluvioni e inondazioni. Non meno importante è la garanzia che comprende anche gli infortuni avvenuti durante la circolazione su strada o in concomitanza di riparazioni di emergenza effettuate per proseguire la marcia come, ad esempio, il cambio gomma. Con la preziosa estensione della polizza per l’assistenza poi, in caso di difficoltà Guidamica di Groupama mette a disposizione, in due tipologie di coperture Silver e Gold, il soccorso stradale, un’auto di sostituzione equivalente alla propria per 7 o 30 giorni, a seconda della soluzione selezionata al momento della sottoscrizione del contratto. Una tutela più che ampia, a 360 gradi.
Pubblicato il 15 Aprile 2024