Detrazioni e vantaggi fiscali sull’assicurazione vita: guida pratica

Sottoscrivere un’assicurazione sulla vita significa tutelare sé stessi e i propri cari in caso di eventi tragici imprevisti quali il decesso improvviso, un’invalidità permanente (non inferiore al 5%) o totale o, ancora, nel caso in cui si debba far fronte ad un problema di non autosufficienza: un contratto stipulato con la compagnia assicurativa, dunque, che garantisce una rendita economica o un capitale sicuro (a seconda dei casi e del prodotto assicurativo scelto) per far fronte agli impegni quotidiani della vita.

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L’aspetto che, tuttavia, contribuisce a rendere ancora più conveniente la stipulazione di un’assicurazione sulla vita è la detraibilità del premio annuale versato
Vediamo come funziona, qual è l’importo massimo detraibile e chi può fare domanda per la detrazione Irpef per l’assicurazione vita, in sede di dichiarazione dei redditi.

Assicurazione sulla vita: cos’è e come funziona

Prima di addentrarsi tra gli aspetti burocratici e fiscali derivanti dalla firma di un contratto assicurativo che abbia come oggetto una polizza vita, è bene fare un passo indietro per avere un quadro chiaro di quali siano le tipologie di assicurazioni a tutela della stessa.

Al momento della stipula della polizza (e in base alle esigenze e ai piani futuri del contraente o dell’assicurato, individuati in fase di colloquio con un consulente assicurativo) è possibile distinguere tra:

  • Assicurazione vita caso morte;
  • Polizza caso vita;
  • Polizza mista.

Assicurazione vita caso morte

È il piano assicurativo che, solitamente, viene stipulato dalla persona che rappresenta la fonte di reddito maggiore all’interno del nucleo familiare per garantire un capitale sicuro ai membri della propria famiglia (o altri beneficiari) in caso di decesso (durante il periodo di copertura).

Polizza caso vita

Viene chiamata così perché rappresenta una forma di investimento per il futuro.

In sede di colloquio con il proprio agente assicurativo di fiducia, l’assicurato può indicare una soglia di età superata la quale inizierà a ricevere una rendita mensile. Nel caso, invece, di morte prematura, il premio assicurativo versato verrà rivalutato e distribuito ai legittimi ereditari (o ai beneficiari indicati dal contraente). 

Polizza mista

È possibile definirla come un ibrido, che copre entrambe le tipologie di rischio. La polizza mista copre sia il caso morte che il caso vita, con una rendita sicura sia nel caso in cui venga raggiunta la scadenza del contratto, sia in caso di dipartita dell’assicurato durante il periodo di copertura.

Quali sono le polizze vita detraibili?

Le polizze vita e infortuni possono essere detraibili in determinate condizioni, offrendo benefici fiscali ai contribuenti. Tali agevolazioni costituiscono un incentivo importante per pianificare la protezione finanziaria e il sostegno in situazioni di emergenza o difficoltà, riducendo nel contempo l’onere fiscale del contribuente.

Ebbene, prima di sottoscrivere una determinata assicurazione è utile avere un’infarinatura generale riguardante anche la detrazione della polizza vita.

  • Polizze vita e infortuni: sono detraibili le polizze stipulate per la copertura del rischio di morte, infortunio o invalidità permanente superiore al 5%. Il beneficio fiscale consiste in una detrazione del 19% dei premi versati, entro il limite massimo complessivo di 530 euro all’anno.
  • Premi assicurativi per la tutela delle persone con disabilità gravi: i premi versati per polizze vita destinate alla tutela di persone con disabilità grave (come definito dalla Legge 104/1992) sono sempre detraibili. In questo caso, la detrazione del 19% si applica fino a un importo massimo di 750 euro all’anno. Questo tipo di polizza è progettato per garantire un supporto economico alla persona disabile in caso di decesso dell’assicurato.
  • Polizze rischio non autosufficienza negli atti di vita quotidiana: le polizze che coprono il rischio di non autosufficienza (come long-term care, o LTC) sono detraibili nella misura del 19%, con un limite massimo di 1.291,14 euro all’anno. Queste assicurazioni intervengono per garantire un’assistenza economica in caso di impossibilità a svolgere autonomamente attività fondamentali come lavarsi, vestirsi o alimentarsi. Fa capo a questo tipo di assicurazione la polizza Mente Serena Elisir, la cosiddetta Long Term Care di Groupama Assicurazioni che, al verificarsi della condizione di non autosufficienza, permette di disporre di un capitale una tantum e una rendita vitalizia mensile, che verrà erogata finché permarrà lo stato di non autosufficienza.

Quali sono i requisiti per la detrazione?

Una volta esposte, in linea del tutto generale, le varie detrazioni delle polizze vita, è utile soffermarsi anche sui requisiti necessari per ottenere tale agevolazione. Innanzitutto, la polizza deve essere stipulata con una compagnia assicurativa autorizzata in Italia o in uno dei Paesi appartenenti all’Unione Europea. Inoltre, i premi previsti dal contratto devono risultare effettivamente pagati al termine dell’anno fiscale in oggetto.

Infine, per ottenere il beneficio fiscale è fondamentale conservare la documentazione relativa alla polizza (contratto e ricevute di pagamento) e riportare l’importo detraibile nella dichiarazione dei redditi, solitamente tramite il modello 730 o il modello redditi PF (ovvero quello relativo alle “persone fisiche”).

Assicurazione sulla vita: è sempre detraibile?

La sottoscrizione di un’assicurazione sulla vita prevede un versamento mensile, trimestrale, semestrale o annuale di un premio assicurativo. Secondo quanto previsto dalla legislazione italiana, il premio di chi contrae una polizza vita può essere oggetto di una detrazione fiscale fino al 19% del premio.

Tuttavia, non tutto il premio è detraibile, ma solo l’importo relativo alla garanzia morte, invalidità permanente (non inferiore al 5%) o in caso di non autosufficienza.

Chi può richiedere la detrazione Irpef sull’assicurazione vita?

Per poter richiedere la detrazione fiscale del premio assicurativo, è necessario che chi paga le tasse rispetti una delle seguenti condizioni:

  • deve risultare sia contraente che assicurato della polizza;
  • deve avere un familiare a carico che corrisponda sia alla figura del contraente che a quella dell’assicurato della polizza;
  • deve risultare il soggetto assicurato di una polizza il cui contraente è un familiare a carico;
  • deve essere il contraente di una polizza il cui assicurato è un familiare a carico.

Si può fare il riscatto anticipato della polizza vita?

Il riscatto anticipato della polizza vita è possibile, ma dipende dal tipo di contratto sottoscritto e dalle condizioni previste. Questo meccanismo consente al titolare della polizza di ottenere una somma di denaro prima della scadenza naturale del contratto, rinunciando ai benefici futuri.

Il valore del riscatto è calcolato in base al capitale maturato fino a quel momento, al netto di eventuali penali previste dal contratto. Per le polizze vita a finalità di investimento, come le unit-linked, il riscatto è legato al valore degli investimenti sottostanti, che può variare nel tempo.

Tuttavia, è importante considerare che il riscatto anticipato può comportare una perdita economica rispetto al capitale investito inizialmente, specialmente se effettuato nei primi anni. Inoltre, i rendimenti maturati potrebbero essere soggetti a tassazione come il capital gain, ovvero un’imposta specifica stabilita dalla legge.

Proprio per queste ragioni, prima di procedere con il riscatto delle polizze vita, è consigliabile valutare attentamente i costi e le implicazioni finanziarie, leggendo le clausole contrattuali e affidandosi al parere di un consulente esperto.

Come funziona la tassazione del capitale liquidato?

Un paragrafo a parte va dedicato alla tassazione del capitale liquidato dalla polizza vita. Tale imposta dipende dalla tipologia del contratto e dalla sua finalità. Tuttavia, in linea generale, vanno tenute a mente le seguenti differenziazioni:

  • tassazione polizze vita in caso di morte: il capitale liquidato per decesso dell’assicurato, non è soggetto a tassazione e non rientra nell’asse ereditario, quindi è esente dall’imposta di successione;
  • tassazione polizza vita riscatto anticipato: se il capitale è liquidato in caso di riscatto anticipato o a scadenza, gli interessi maturati sono soggetti a un’imposta sostitutiva. Questa tassa è del 26%, ridotta al 12,5% per i rendimenti derivanti da investimenti in titoli di Stato o equivalenti.

Impignorabilità delle assicurazioni vita a fini previdenziali

Tra gli indiscutibili vantaggi, vi è il fatto che le polizze vita sono impignorabili. Proprio questa protezione le rende degli strumenti utili per garantire una sicurezza economica a lungo termine.

Ebbene, come stabilito dal Codice civile, all’art. 1923, le polizze vita stipulate con finalità previdenziali sono generalmente impignorabili e insequestrabili. Questo significa che i creditori del contraente, o del beneficiario del premio, non possono rivalersi sul capitale o sulle somme assicurate, proteggendo l’investimento a favore del beneficiario indicato nel contratto. Tuttavia, in alcuni specifici casi, tale impignorabilità potrebbe decadere, come nel caso di frodi, reati fiscali, o se viene dimostrato che i versamenti mirano a sottrarre beni ai creditori.

Quali premi assicurativi sono detraibili dal 730?

Esistono dei premi assicurativi detraibili e altri no, in base a quanto stabilito dalla legge. Nel corso degli anni la tassazione ha subito delle variazioni, relativamente al tetto dei redditi dichiarati annualmente. Il Legislatore stabilisce che, al netto di precise condizioni e limiti, è sempre possibile detrarre al 19% i premi relativi a:

  • assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni;
  • assicurazioni a tutela di persone con disabilità grave;
  • assicurazioni per il rischio di non autosufficienza.

Ovviamente, la legge è molto chiara in merito alle polizze vita detraibili, e stabilisce che il 19% potrà essere effettivamente detratto se i costi sono sostenuti dal contribuente, con metodi di pagamento tracciabili – come il bonifico, le transazioni via bancomat o carta di credito – per sé o per familiari a carico, relativi all’anno d’imposta 2021.

Occorre precisare che, dal 2020, la detrazione è pienamente applicabile per redditi fino ad un massimo di 120mila euro; per i redditi fino a 240mila euro, invece, diminuisce progressivamente secondo le relative tabelle fiscali. Al di là di questo tetto, la detrazione dei premi assicurativi non è più prevista.

Come richiedere la detrazione fiscale

Come riportato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, la domanda per la detraibilità dell’assicurazione sulla vita va fatta in sede di dichiarazione dei redditi indicando, nel “quadro E” e nelle righe incluse tra la E8 e la E10, le polizze attivate per cui si intende richiedere la detrazione e riportando in modo dettagliato i premi versati.

Perché la domanda venga accolta, quest’ultima deve essere corredata dalla ricevuta di pagamento del premio rilasciata dalla propria compagnia assicurativa e dal contratto di assicurazione.

I codici da utilizzare per individuare l’importo massimo detraibile sono:

  • il codice 36 per l’assicurazione rischio morte e/o invalidità permanente;
  • il codice 38 per l’assicurazione rischio morte per persone con gravi disabilità;
  • il codice 39 per l’assicurazione che copre il rischio di non autosufficienza.

Pubblicato il 26 Febbraio 2025

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