Indice
A rigor del vero, le statistiche stilate da un’indagine di Altroconsumo hanno evidenziato come quanto detto sia condiviso dalla maggior parte degli italiani: solo un italiano su tre afferma di fare qualcosa e di prepararsi finanziariamente alla pensione; un italiano su cinque, invece, crede di essere troppo giovane per pensarci.
Tuttavia, la realtà è piuttosto differente, poiché non è mai troppo presto per dare il via ad un piano integrativo. L’importanza di risparmiare oggi per un domani, non poi così lontano, trova conferma nei dati dell’Istat, divulgati nel 2022 e che fanno riferimento all’anno precedente: ammonta a poco più di 18mila euro la pensione pubblica di anzianità. Un importo medio non di certo sufficiente a condurre uno stile di vita sereno, soprattutto con il crescente carovita.
Ecco dunque perché è importante scegliere una tipologia di previdenza integrativa.
Pensione integrativa: cos’è?
I piani pensionistici integrativi sono delle forme di risparmio supplementari rispetto alla pensione pubblica. Questa previdenza complementare è ideata per assicurare risorse adeguate a mantenere un buon tenore di vita dopo il pensionamento. Per favorire la sua adesione, le pensioni integrative offrono vantaggi fiscali e un regime protetto. Inoltre, sono utili per affrontare eventuali emergenze durante la fase di contribuzione, permettendo di richiedere anticipi e riscatti, sia parziali che totali, in caso di necessità.
Cos’è un fondo pensione
Se si desidera avere un’entrata mensile più alta rispetto alla pensione tradizionale, che spesso non è sufficiente a mantenere il tenore di vita desiderato, scegliere un fondo pensione potrebbe essere la soluzione ideale. La pensione complementare aggiunge un sostegno finanziario alla pensione tradizionale derivante dai contributi previdenziali versati durante la vita lavorativa. In molti paesi, e come sottolineato in precedenza, l’Italia non fa eccezione, le pensioni erogate dai sistemi previdenziali pubblici possono non bastare per garantire uno stile di vita adeguato dopo i 67 anni. Per questo motivo, i fondi pensione sono stati creati per permettere ai lavoratori di integrare la pensione tradizionale con risparmi e investimenti personali, assicurando una maggiore sicurezza finanziaria durante la terza età.
Che differenza c’è tra la pensione integrativa e il fondo pensione?
Spesso i due termini vengono usati come sinonimi, tuttavia vi sono delle sfumature di significato da evidenziare. La pensione integrativa, infatti, è un piano di risparmio destinato a integrare la pensione pubblica durante la fase pensionabile della vita. Esistono varie modalità per costruire una pensione integrativa, tra cui l’utilizzo di un fondo pensione, ovvero un meccanismo di risparmio a lungo termine, creato specificamente per aumentare il reddito pensionistico.
Una caratteristica fondamentale dei fondi pensione è che l’adesione è volontaria e accessibile a tutte le categorie di lavoratori (privati, pubblici, autonomi e liberi professionisti) e anche a chi non lavora, inclusi studenti e soggetti fiscalmente a carico (minorenni e altri).
Le prestazioni di un fondo pensione
È bene conoscere a fondo il meccanismo di un fondo pensione, qualora si abbia intenzione di sottoscriverne uno. Innanzitutto, durante la fase di accumulo è possibile richiedere al fondo pensione un’anticipazione o un riscatto, purché siano rispettati i requisiti previsti dalla normativa e dal regolamento del fondo stesso.
In secondo luogo, pur essendoci differenze sostanziali tra un fondo pensionistico ed un altro, solitamente – e questo di norma vale per tutti – al raggiungimento dei requisiti per la pensione obbligatoria, e con almeno cinque anni di partecipazione alla previdenza complementare, si può ottenere una rendita pensionistica. In alternativa, si può optare per ricevere fino al 50% del capitale accumulato in un’unica soluzione, con il restante importo erogato come rendita pensionistica.
Come funzione una pensione integrativa?
Il funzionamento della previdenza integrativa solitamente prevede tre fasi principali, uguali per tutti i vari piani pensionistici integrativi offerti.
- Adesione: in fase di adesione è importante considerare due aspetti per capire come funziona la pensione integrativa che si andrà a sottoscrivere. In primis, va analizzata la propria propensione al rischio, poiché esistono diverse tipologie di investimento con vari livelli di rischiosità; in secondo luogo è fondamentale conoscere con precisione il numero di anni mancanti alla pensione pubblica.
- Contribuzione: una volta aderito, viene aperta una posizione individuale a nome della persona, alimentata dai contributi versati nel tempo e dai rendimenti generati dalla gestione finanziaria. È possibile contribuire anche con il trattamento di fine rapporto, nei casi previsti dalla legge. Inoltre, molto spesso, la contribuzione è flessibile, dunque si possono variare gli importi, sospendere e riprendere i versamenti a seconda delle proprie esigenze. In determinate circostanze poi, è possibile prelevare somme a titolo di anticipazione o riscatto.
- Rendita: al raggiungimento dei requisiti per la pensione pubblica, la posizione individuale può essere convertita in una rendita, ossia la pensione integrativa vera e propria. È anche possibile richiedere la liquidazione fino al 50% della posizione individuale sotto forma di capitale.
Quando conviene considerare una pensione integrativa?
Con la situazione odierna, e con la previsione futura di pensioni dall’importo sempre più ridotto rispetto alle retribuzioni percepite durante la vita lavorativa, aderire ad una pensione integrativa privata è una scelta saggia e lungimirante. Alla luce di questo, sono tre gli aspetti che convincono maggiormente le persone che scelgono di intraprendere questa strada per il loro futuro:
- flessibilità: è possibile variare l’importo e la frequenza dei versamenti, sospenderli e riprenderli senza incorrere in penalità;
- impignorabilità: durante la fase di accumulo, il patrimonio dei prodotti previdenziali è protetto da azioni esecutive da parte dei creditori;
- trattamento fiscale vantaggioso: la pensione integrativa gode di un trattamento fiscale agevolato.
I vantaggi fiscali della pensione integrativa
Occorre soffermarsi più precisamente sui vantaggi fiscali di cui gode la pensione integrativa. I versamenti effettuati, infatti, sono deducibili dal reddito Irpef fino a 5.164,57 euro all’anno. I rendimenti maturati durante la fase di accumulo sono tassati con un’aliquota massima del 20%, inferiore rispetto a quella applicata ad altri prodotti finanziari come i fondi comuni. Inoltre, i prodotti previdenziali sono esenti dal pagamento dell’imposta di bollo.
Solo la parte del capitale o della rendita derivante dai contributi versati e dedotti, e eventualmente dal TFR versato, è soggetta a tassazione, con aliquote che variano dal 15% al 9%.
Perché scegliere la previdenza integrativa di Groupama Assicurazioni
Come visto nei paragrafi precedenti, oltre alla pensione obbligatoria, c’è un’altra forma di previdenza che può risultare estremamente utile una volta terminata l’attività lavorativa: quella complementare. Groupama Assicurazioni mette a disposizione diverse forme di previdenza integrativa, da scegliere in base alle proprie esigenze. C’è il Programma Open, con un Fondo Pensione aperto, e il Programma per te, ovvero una polizza vita pensata anche per poter contare su un importo integrativo alla tua pensione.
Queste forme di previdenza offrono trattamenti pensionistici aggiuntivi rispetto al sistema obbligatorio previsto per legge, garantendo una rendita vitalizia una volta terminata l’attività lavorativa: ciò ti consentirà di godere di un reddito stabile e sicuro nel tempo.
Pubblicato il 10 Luglio 2024